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La barca del funerale


La barca da trasporto


Il motoscafo Granturismo


Vigili del fuoco


Polizia


Zatterone per trasporto camion


Barchino

Venezia non ha solo gondole, è ovvio, ma una varietà di barche per tutti gli usi. Siamo in una città d'acqua e con l'acqua si deve condividere tutto nel bene e nel male. 

La barca per il funerale è di colore azzurro e si usa per qualsiasi tipo di funerale. Una volta si usava la barca a remi, nera con angeli ed altre figure tutte in oro, drappi e velluti. Più era addobbata, più costava. Altre barche a remi la seguivano per arrivare fino al cimitero di S. Michele tra le Fondamenta Nuove e Murano. Per i funerali dedicati a personaggi illustri o per maestri d'ascia o famosi gondolieri si usa riproporre ancora questo tipo di funerali.

Il barcone da trasporto è un pesante mezzo in legno col timone a poppa comandato da una barra. E' questo il camion per i veneziani. Adesso si usano dei barconi immensi che causano non pochi problemi per tutti perché le dimensioni sono troppo grandi per i piccoli canali veneziani. 

Il motoscafo Granturismo è il pullman della laguna. Noi lo chiamiamo "anciòn" (grande lancia). Viene normalmente usato per trasportare privatamente i turisti dal Tronchetto a S. Marco e da Punta Sabbioni a S. Marco. Purtroppo non sono molto ben visti da tutti perché la loro carena e la forte velocità cui talvolta vengono spinti provoca il famigerato moto ondoso di cui tanto si parla.

A Venezia tutto va su barca: dal trasporto delle immondizie alla polizia, dal camion che va direttamente sul zatterone per servire comodamente i pochi supermercati al barcone per il trasporto dell'acqua delle navi da crociera. Ma qual'é la barca del veneziano per eccellenza? I veneziani che hanno la barca sono in tanti ma non in troppi. La barca è un lusso e chi ce l' ha se la tiene in cantiere. Quelle che si vedono nei rii sono bruttine e talvolta poco curate. A molte mancano le luci obbligatorie, a molte le dotazioni di emergenza. Il veneziano medio usa la barca per andare a pescare o per prendersi il sole in laguna. La barca allora deve essere leggera, col fondo piatto per correre su pochi centimetri d'acqua e con un motore piccolo ed economico. Il barchino, così si chiamano quasi tutte le barche piccole, è paragonabile allo scooter delle città. Lo usano i giovani per andare in giro il sabato sera con le ragazze e lo usa il pescatore della domenica. Altre barche hanno nomi tutti veneziani: "cofano", "patanéa" e così via. E se vedete delle belle barche da diporto con magari le antenne del ricetrasmittente belle alte, statene certi, non sono veneziani ma vengono, come li chiamiamo noi, "dalla campagna".


La postazione del controllo della velocità delle imbarcazioni. Per cercare di controllare i mezzi che circolano per Venezia sono state costruite queste casette che ricordano gli antichi stazi* per le gondole. All'interno ci sono dei vigili che osservano il comportamento delle singole barche e invitano tutti a tenere una bassa velocità. Multe salate vengono date a chi provoca un'onda troppo alta indipendentemente dalla velocità. Certe volte viene usato un dispositivo laser per misurare l'onda.

A Venezia vige un regolamento molto severo per quello che riguarda la velocità che si deve tenere con la barca. In Canal Grande e nei canali interni la città si deve andare ad un massimo di 5 km/h, in bacino di S. Marco agli 11 km/h e così via.

* stazi: sono gli "uffici" dei gondolieri dove ripongono i loro vestiti, si riparano dal sole e dalla pioggia e dove talvolta mangiano tra un lavoro e l'altro.