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Illuminazione

In tempi remoti girare di notte a Venezia era piuttosto pericoloso. Nelle buie calli si potevano incontrare delinquenti e anche dei burloni, temuti quanto i primi in quanto erano soliti, quasi una moda, tagliare il soprabito ai malcapitati. Si pensò presto ad illuminare le strade con dei rassicuranti lumini ad olio, i cesendelli, posti in molte parti della città. Ma questo non bastava. Sorse allora una nuova professione: delle persone munite di lampade accompagnavano, a pagamento si intende, le persone nella loro strada. Erano i "codega". Ma nel 1732, in anticipano su altre città, Venezia fu illuminata con 835 "ferai" pubblici. Ben presto i "codega" sparirono, non dopo aver sabotato la nuova iniziativa a suon di lampade rotte. Nel 1796 erano 1954. L'illuminazione elettrica arrivò a Venezia in via sperimentale nel 1887.

Venezia è costruita sulle palafitte?

L'idea di costruire una città in muratura è venuta in un secondo tempo. La gente che normalmente abitava a Venezia erano pescatori che con la sua barca passavano le loro giornate tra una terra affiorante e l'altra abitando su delle case in legno appoggiate su dei pali uguali a quelle che potete ancora vedere passando per il canale che va da Pellestrina e Chioggia. Il passo seguente è stato quello di costruirle, sempre in legno, appoggiate alla terra vicino alla riva. Il terreno di Venezia però è fatto di terreno molto fragile e instabile che quando la città divenne in muratura si pensò allora di consolidare il terreno impiantando dei pali in rovere o larice molto resistenti sul terreno più solido a disposizione e cioè su quello strato chiamato "caranto" presente sotto il fango. I pali conficcati subiranno un processo di mineralizzazione che anziché marcire renderà sempre più resistente il terreno su cui poggerà l'edificio.






Barbacani

Sono delle mensole in legno che sorreggono i muri a sbalzo di facciate lungo intere calli. In questo modo la calle sarà più larga e le case dal primo piano in su più spaziose.

Occhiali

E' stato a Venezia che per la prima volta in assoluto vengono menzionati gli occhiali. Si dice che il primo vero occhiale sia comparso per opera di un artigiano vetraio rimasto ignoto, nel 1300. Ma ancora nel 1284 nello statuto dell'Arte dei Cristalleri diceva che gli "oglarios" dovevano essere fatti di buon cristallo anziché di materiali meno nobili. E Venezia è da sempre la città del vetro.

Minigonna

Un documento dei primi anni del '700 spiegava come a Venezia c'era l'usanza di molte donne di mettersi delle vesti molto corte che lasciavano in bella vista le gambe coperte da delle calze bianche molto intriganti. Se poi aggiungiamo che avevano pure le spalle scoperte e i tacchi altissimi, si scopre che la moda della minigonna non l' ha scoperta Mary Quant.